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Intervista a Benedetta Orsi, cantante lirica bolognese residente a St. Louis, Missouri

4/22/2025

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Benedetta Orsi as "Carmen" with Winter Opera St Louis
Michael Cross, Presidente del St Louis - Bologna Sister Cities, gemellaggio culturale fra le città di St. Louis e Bologna, intervista Benedetta Orsi in occasione del quindicesimo anniversario della sua carriera come cantante lirica, artista discografica e performer. 

Michael: Oggi celebriamo il quindicesimo anniversario della carriera di Benedetta Orsi come cantante lirica e artista discografica. Ho avuto il piacere di lavorare con Benedetta fin dal suo arrivo a St. Louis, otto anni fa, ed è davvero un onore celebrare con lei questo bellissimo ed importante traguardo. Benedetta, cominciamo dal principio. Chi diresti ti ha più ispirato a diventare una cantante lirica, e in particolare un mezzosoprano?

Benedetta: ​Grazie Michael, ti ringrazio molto per le tue parole e questa bella intervista. Sono sempre stata appassionata di musica, fin da piccolina, ma devo ammettere che non ho mai amato la musica classica. Fino a quando, all’età di 17 anni, mia madre mi portò in occasione del mio compleanno a Milano al Teatro alla Scala a a vedere La Traviata di Giuseppe Verdi diretta dal grandissimo Maestro Muti. Piansi tutto il tempo, ed alla fine guardai mia madre fissa negli occhi e le dissi: “Grazie per avermi portata. Voglio provare a diventare una cantante lirica!”. Non sapevo assolutamente nulla di questo fantastico mondo, nonostante mia madre ascoltasse ininterrottamente album di opere classiche. Per i precedenti tre anni mi ero dedicata solamente alla musica contemporanea ed ai musical, quindi il cambiamento fu alquanto drastico. Il mio meraviglioso Maestro Sergio Bertocchi mi accettò all’Accademia Filarmonica di Bologna e da lì cominciò il mio nuovo percorso. Ricordo la delusione nel momento in cui mi disse che la mia voce era da mezzosoprano e non soprano, come io speravo. Ma quando mi parlò e fece ascoltare Marilyn Horne, Teresa Berganza, Fedora Barbieri in opere quali Carmen, L’Italiana in Algeri, Norma, e tante altre, la mia visione cambiò immediatamente. Mia mamma è sempre stata la mia grande sostenitrice, insieme alla mia famiglia ovviamente, supportandomi e sostenendomi in tutte le mie scelte, in ultimo quella di trasferirmi negli States. Devo a lei ed al mio Maestro la mia carriera! 
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Benedetta Orsi in "Norma" with Winter Opera St Louis
Michael: Provieni da una famiglia di musicisti o artisti?

Benedetta: Mia mamma crebbe suonando il piano, ma non a livello professionale. In seguito si dedicò alla pittura, partecipando a diversi vernissages in Italia. I miei nonni materni erano due appassionati melomani, ma nessun musicista in famiglia. 

Michael: Quali diresti sono stati i due traguardi più significativi di questi primi 15 anni della tua carriera musicale?

Benedetta: Ricordo ancora il primo viaggio a New York con la mia famiglia in occasione dei 25 anni di anniversario dei miei genitori: passai davanti alla Carnegie Hall e mi dissi: “Un giorno canterò lì.”... E così fu: nel 2012 debuttai alla Carnegie Hall e a quell’evento seguirono altri tre concerti negli anni successivi.
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Il secondo grande traguardo della mia carriera fu la possibilità di studiare il ruolo di Anna Bolena con la meravigliosa Teresa Berganza in Spagna: da lì seguì il mio debutto nella trilogia Tudor di Donizetti (Anna Bolena, Maria Stuarda e Roberto Devereux) in Inghilterra. 

​Michael: Come si è evoluto il tuo stile dall'inizio della tua carriera?

Benedetta: La voce cambia ed evolve costantemente, e così anche il repertorio e lo stile di un cantante. Agli inizi ero molto inesperta, tentavo sempre di controllare la mia voce cercando di renderla “perfetta”, dando poco spazio alle emozioni ed al divertirmi cantando. Ma si sa, nessuno è perfetto e le emozioni sono ciò che ci rendono umani e che ci permettono di arrivare al pubblico. Ad oggi, continuo sempre a cercare di dare il massimo possibile in termini di perfezione tecnica, ma dando costantemente spazio alle mie emozioni e divertendomi nel condividere con il mio pubblico quello che credo sia il mio dono più grande: la voce! 

Michael: Quale musicista o cantante ammiri di più e perché?

Benedetta: Da buona Italiana, il fantastico Maestro Pavarotti. Pur non sapendo leggere la musica, divenne uno dei più grandi interpreti nella storia operistica, e con la sua meravigliosa voce ed umiltà, ha saputo far conoscere al mondo intero quanto la musica lirica possa essere potente ed emozionante. 
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Benedetta Orsi in Maria Stuarda with Opera Seria (United Kingdom)
Michael: Ora è il momento di una domanda divertente: se potessi avere un musicista che ti accompagnasse in tour per un mese, chi sceglieresti?

Benedetta: Assolutamente il fantastico tenore Americano Lawrence Brownlee. Ammiro moltissimo questo fantastico musicista, che ho avuto modo di conoscere molti anni fa durante il Rossini Festival a Pesaro, e di rincontrare a New York anni dopo. É stata una gioia riabbracciarlo a St. Louis questo Marzo, durante il suo concerto alla Washington University. 

Michael: Puoi condividere con noi alcuni dei tuoi progetti per il prossimo anno?

Benedetta: Devo ammettere che sarà una nuova stagione emozionante: a Settembre debutterò alla World Chess Hall of Fame in un emozionante concerto di musica spagnola, seguito da un un evento che unirà la musica ed i profumi al Missouri Botanical Garden. Ad Ottobre collaborerò con Arts and Faith St. Louis e Chamber Music Society per due fantastici concerti, e tanti altri eventi che possono trovarsi sul mio sito www.benedettaorsi.com 

Michael: Grazie infinite per averci dedicato ancora una volta il tuo prezioso tempo e condiviso con noi il tuo talento. Ti consideriamo un tesoro a St. Louis e siamo davvero fortunati ad averti con noi. Non vedo l'ora di continuare a collaborare in entusiasmanti progetti negli anni a venire!

Benedetta: Grazie a te Michael. Tu fosti il primo ad intervistarmi appena arrivata a St. Louis, e da quel momento le nostre collaborazioni sono sempre state un grande onore e successo! Spero di vedere il tuo fantastico pubblico al mio concerto celebrativo questo 13 maggio allo Sheldon. Ad maiora! 
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Link per comprare i biglietti: https://www.metrotix.com/events/detail/benedetta-orsi-2025
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Interview with Benedetta Orsi, Opera Singer and Bologna Native in St Louis

4/21/2025

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Benedetta Orsi in "Norma" with Winter Opera St Louis
Michael Cross, President of the St Louis - Bologna Sister Cities, interviews Benedetta Orsi, a Bologna native living in St Louis, on her 15 year career anniversary as an opera singer, recording artist, and performer.

Michael: Today we celebrate Benedetta Orsi's 15 year career anniversary as an opera singer and recording artist. I've had the pleasure of working with Benedetta since her arrival in St Louis eight years ago and it is truly an honor to celebrate this momentous occasion with her. Benedetta, let's start from the very beginning. Who would you say inspired you to become an opera singer, and in particular, a mezzosoprano?

Benedetta: Thank you, Michael, for your words and this interview. Since I was little, I’ve always loved singing, but I have to be honest: I never liked classical music. At the age of 17,  for my birthday, my mother took me to Teatro alla Scala in Milan to see La Traviata by Giuseppe Verdi conducted by the amazing Maestro Muti. I cried for the entire performance, and at the end I stared at my mom’s eyes and I told her: “Thanks for bringing me here. I want to try to become an opera singer!”. I did not know anything about this fantastic world, despite the fact that my mom constantly listened to classical music and opera. My sensational mentor Maestro Sergio Bertocchi accepted me to the Accademia Filarmonica in Bologna, and that’s how my new operatic journey started. I remember the disappointment when he told me I was a mezzo soprano, and not a soprano as I was hoping. But when he introduced me to Marilyn Horne, Teresa Berganza, and Fedora Barbieri in operas like Carmen, L’Italiana in Algeri and Norma, among others, my vision immediately changed. My mother has always been my biggest supporter, together with my entire family, believing in me and my capabilities, supporting all my choices, lastly the one to move to the States. I owe my career to her and to my Maestro.
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Benedetta Orsi as "Carmen" with Winter Opera St Louis
Michael: Do you come from a musical or artistic family?

Benedetta: Mom grew up playing piano, but not professionally. Later on, she started painting and had several vernissages in Italy. My maternal grandparents were both music lovers, but no musician in the family. 

Michael: What would you say are the two most significant achievements during the last 15 years of your music career?

Benedetta: I still remember my first trip to New York together with my family to celebrate my parents’ 25th anniversary: I walked in front of Carnegie Hall and I thought to myself: “One day, I’ll sing here”… and that happened: in 2012 I debuted at Carnegie Hall, and in the subsequent years I had three more concerts in that beautiful venue. The second big achievement in my musical career was the opportunity to study the role of Ann Boleyn with the fantastic Teresa Berganza in Spain: after that, I made my debut in the Tudor Trilogy (Ann Boleyn, Maria Stuarda e Roberto Devereux) in England. 

Michael: Has your style evolved since the beginning of your career?

Benedetta: The voice changes and evolves constantly, and so does the repertoire and the singers’ style.  At the very beginning of my career I was always trying to control my voice to make it “perfect”, not giving as much space to emotions and enjoying. But we know that no one is perfect, and emotions makes us human and open up to the audience. Nowadays, I always keep trying to have a perfect technic, but giving constant space to my emotions, and enjoying sharing with my audience my gift: my voice!  

Michael: What musician/singer do you admire most and why?

Benedetta: As an Italian, the great Maestro Pavarotti. Even if he wasn’t able to read music, he became one of the biggest singers in the operatic history, and with his marvelous voice and modesty introduced the world to opera, showing how powerful and exciting it is.
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Benedetta Orsi in Maria Stuarda with Opera Seria (United Kingdom)
Michael: Time for a fun question: If you could have a musician tag along with you on tour for one month, who would you choose?

Benedetta: Without a doubt, the sensational American Tenor Lawrence Brownlee. I truly admire this great musician I had the pleasure of meeting him in Pesaro during the Rossini Festival. Years later we met again in New York, and it was a great joy to hug him again this past March here in St. Louis, during his recital at the Washington University.  

Michael: Are there any plans that you'd like to share with us for the coming year?

Benedetta: It’s going to be another wonderful season! In September I’ll made my debut at the World Chess Hall of Fame in an exuberant Spanish concert, followed by an event that will unite music and scents at the Missouri Botanical Garden. In October I’ll collaborate with Arts and Faith St. Louis, and Chamber Music Society in two gorgeous concerts, plus many more events that can be found on my website  www.benedettaorsi.com 

Michael: Thank you once again for sharing your time and talent once again. We treasure you in St Louis and we're so fortunate to have you with us. I look forward to our collaboration for many more years to come.

Benedetta: Thanks to you, Michael. You were the first one to interview me as soon as I arrived in St. Louis, and since then our collaborations have bene a huge success! I hope to see your followers at my anniversary concert on Tuesday, May 13th at the Sheldon Concert Hall. Ad maiora! 
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​Link to purchase tickets for Benedetta's concert on May 13 at The Sheldon Concert Hall: https://www.metrotix.com/events/detail/benedetta-orsi-2025
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CITTADINANZA | Italiani all’estero, il CGIE in Senato: “Chi vuole essere italiano deve saper parlare italiano”

4/9/2025

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SIMONE GARBELLI
ItaliaChiamaItalia.it

​Oltre al diritto di cittadinanza, chi lo richiede deve essere consapevole degli elementi che definiscono l'identità italiana, come la lingua e i principi costituzionali.
Maria Chiara Prodi, Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, martedì 1 aprile, in audizione in Commissione Affari esteri del Senato, riferendosi al “pacchetto cittadinanza” approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri, ha dichiarato: “Uno dei nostri ruoli è tutelare la relazione tra lo Stato italiano e gli italiani all’estero. Questo cambiamento repentino non ci permette di essere un sostegno nella strategia del nostro Paese nei confronti dei nostri connazionali nel mondo”.

“La messa in sicurezza del voto e la questione della cittadinanza hanno un punto in comune: le situazioni critiche rischiano di dar adito a una criminalizzazione di intere categorie. Noi siamo qui per aiutare e limitare le criticità, le generalizzazioni non vanno mai bene” ha aggiunto Prodi.

Silvana Mangione, Vicesegretaria Generale del CGIE per i Paesi Anglofoni extraeuropei, è intervenuta concentrandosi su due aspetti cruciali legati alla cittadinanza e alla lingua italiana: “Un altro aspetto fondamentale è quello della cittadinanza consapevole: chi desidera diventare cittadino deve essere in grado di parlare la lingua italiana e conoscere la Costituzione”.

Mangione ha sottolineato che, oltre al diritto di cittadinanza, chi lo richiede deve essere consapevole degli elementi che definiscono l’identità italiana, come la lingua e i principi costituzionali.

“L’insegnamento della lingua e della cultura italiana è fondamentale. Attualmente siamo ridotti ai minimi termini nel mondo, poiché dobbiamo competere con altre lingue che ricevono finanziamenti e sostegno” ha sottolineato Mangione.

Roberto Menia, senatore di Fratelli d’Italia, intervenendo nel dibattito ha sottolineato l’importanza cruciale della lingua italiana come espressione di identità: “La lingua esprime appartenenza e trasferisce gli elementi fondamentali dell’italianità”.

“Aumentare le scuole di italiano all’estero: lo Stato deve far riprendere questo fenomeno, investendo nella diffusione della lingua e cultura italiana” ha aggiunto.

Riguardo alla cittadinanza, Menia ha evidenziato: “Non vogliamo italiani ‘falsi’, quando si concede la cittadinanza è fondamentale che ci sia adesione ai valori costituzionali fondamentali”.

​Si è svolto martedì 1 aprile un incontro tra il CNEL e il Consiglio generale degli italiani all’estero. L’iniziativa, cui hanno preso parte il vicepresidente Claudio Risso, il consigliere Francesco Riva e una delegazione di dirigenti e funzionari del CNEL, rientra in una serie di incontri istituzionali che il Comitato di Presidenza del CGIE sta svolgendo in questi giorni, in vista dell’Assemblea plenaria prevista per il prossimo giugno.

Molti i punti toccati nel corso della riunione, dal fenomeno della fuga dei cervelli agli incentivi per il rientro di chi è espatriato, dalle politiche per contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi agli interventi a supporto delle aree interne.

Un tema quest’ultimo su cui il CNEL – come ha ricordato il vicepresidente Risso – sta lavorando per la messa a punto di un disegno di legge specifico.

“Il nostro obiettivo – ha sottolineato Risso – deve ruotare intorno al concetto di opportunità. Vanno create le condizioni perché chi si è trasferito all’estero e vuole tornare abbia l’opportunità reale di farlo. È fondamentale valorizzare l’apporto delle comunità degli italiani all’estero e il CNEL può essere il luogo giusto per questo. È necessario anche un impegno dal punto di vista culturale. La questione degli italiani all’estero non può essere attenzionata solo in campagna elettorale. Dobbiamo stabilire un rapporto costante con le comunità, approfondirne la conoscenza e fare qualcosa di concreto intervenendo su tematiche specifiche. Da questo punto di vista c’è tutta la nostra disponibilità”.
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    Authors

    Giovanna Leopardi
    Franco Giannotti
    Scott Hoff
    Michael Cross
    Elizabeth Bernhardt
    Rebecca Messbarger
    Elena Dalla Torre
    Denis Alessio

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