GAETANO CANTISANI Ingegnere strutturista, Geopop.it Semplice monumento… o una funzione matematica? Il Gateway Arch di St. Louis è uno dei monumenti simbolo degli Stati Uniti. Ideato dall’architetto finno-americano Eero Saarinen, costò all’epoca 13 milioni di dollari e ancora oggi, con i suoi 192 metri di altezza, mantiene il record di arco più grande del mondo. La struttura, realizzata in acciaio inossidabile per resistere ai terremoti e ai forti venti che interessano il Midwest, è formata da una serie di prismi triangolari in successione, che si restringono verso l’alto; la forma dell’opera è assimilabile a una catenaria, ossia una curva matematica. Per essere più precisi si tratta di curva piana iperbolica di equazione y= A*(cosh Cx/L -1), con i parametri A e C che derivano dai rapporti tra l’altezza massima, la semidistanza tra le due basi e l’area della sezione sottesa. L’arco doveva simboleggiare la porta di ingresso verso l’ovest e celebrare le imprese pionieristiche di coloro che contribuirono all’espansione degli Stati Uniti, come gli esploratori Lewis e Clark.
Aperto al pubblico dal 1967, ha avuto, tra le milioni di visite, qualcuna piuttosto bizzarra: nel 1973 una mongolfiera riuscì a passare sotto l’arco, mentre nel 1980 un paracadutista morì tentando di lanciarsi dalla sommità; nel 1992 uno spiderman in erba, con delle ventose su mani e piedi, riuscì a scalarlo fino alla cima. Senza aver bisogno di ventose, grazie ad un sistema interno di ascensori e capsule su binari si può comodamente raggiungere la sommità, da cui si può godere di un’ampia vista sulla città e sul fiume Mississippi.
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AuthorsGiovanna Leopardi Year
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September 2024
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